Il giorno venerdì 12 ottobre, in una
bellissima giornata assolata, si è svolta a Porto Selvaggio "La marcia
della legalità", in onore di Renata Fonte, prima donna vittima di mafia.
Un evento al quale il nostro Istituto ha partecipato insieme a molti altri Istituti
secondari di primo e di secondo grado. Eravamo più di mille, tra studenti,
docenti e Dirigenti provenienti dalle 50 scuole della rete del Veliero
Parlante. Era presente anche la figlia di Renata Fonte e a guidare il
lunghissimo corteo, davanti a tutti, don Raffaele Bruno, referente regionale di
Libera, la rete di associazioni che si occupa di promuovere la legalità e di
aiutare le vittime di tutte le mafie.
Tutti quanti insieme abbiamo ricordato
Renata. Nel 2009,
in occasione del 25º anniversario della sua morte, era stata inaugurata al
Parco di Porto Selvaggio una stele in memoria dell'impegno civile e politico di
questa grande eroina.
Lei, eletta assessore alla cultura e alla
pubblica istruzione del comune di Nardò nel 1982, amava la sua terra come fosse
una terza figlia e lottò con coraggio contro coloro che volevano trasformare
Porto Selvaggio in una colata di cemento. Per questo il 31 marzo 1984 a Nardò
due sicari la uccisero con tre colpi di pistola mentre ritornava a tarda sera
nella sua abitazione. Oggi un fiore di ibiscus, che lei amava così
tanto e che usava mettere tra i capelli, porta il suo nome. E proprio con
tantissimi fiori colorati nelle nostre giovani mani abbiamo marciato tutti
insieme lungo le strade che ci hanno condotto al Parco, oggi riserva naturale.
Lì con grandissima commozione in ordine uno per uno abbiamo deposto il fiore ai
piedi della targa in sua memoria. E’ stato un momento bellissimo ed emozionante
aver ricordato Renata, simbolo di coraggio e opposizione a ogni forma di
speculazione edilizia, ad un'imprenditoria affamata e perversa che consumava
suolo e risorse naturali, beni comuni che non potevano cadere nelle mani di
pochi, perché erano e sono patrimonio di tutti.
Un piccolo gesto, il nostro, che diviene
memoria e gratitudine.
Tornese Alexandro classe
3^D
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