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Tutto è iniziato il primo ottobre, quando, con la nostra professoressa, ci siamo recati nella biblioteca della
scuola dove Daniela, la responsabile del teatro, ci ha parlato di questo
progetto.
A dire il vero, molti di noi
non hanno apprezzato fin da subito questa iniziativa, sia perché non ci
coinvolgeva molto, sia perché ci sembrava un’attività noiosa e anche perché
credevamo che non fossimo portati.
Ma pian piano ha
cominciato a piacerci, perché Daniela ci ha spiegato tante cose aprendoci “le
porte” di questo mondo. Ci ha rivelato, ad esempio, perché il colore viola
porta sfortuna agli attori, che il copione è “sacro” per cui se cade bisogna
sbatterlo tre volta a terra, pertanto, pian piano, cresceva l’entusiasmo perché
ci rendevamo conto che stavamo recitando come attori.
Ma man mano che il tempo
passava, i lavori diventavano sempre più frenetici: dai copioni a memoria ai
disegni, come dalla scenografia alla musica e al canto delle filastrocche, fino a
quando è arrivato il fantastico giorno della recita, il 17 dicembre 2018 che si
è rilevato un grande successo.
Anche in questa occasione
all'inizio eravamo un vulcano di emozioni che andavano dall’ansia al timore di bloccarci davanti al pubblico, all'euforia, all'impazienza, all'agitazione, e alla
paura di essere derisi dalle altre classi, nonché all'imbarazzo di incontrare gli occhi dei nostri genitori.
Ma, cominciando a
recitare, abbiamo preso consapevolezza delle nostre curiosità e siamo stati
incoraggiati dal fatto che, in questa situazione, eravamo noi gli adulti a
raccontare le favole ai nostri genitori, trasformati in “bambini ascoltatori”.
Ci ha colpito il silenzio
che li ammutoliva, la loro curiosità e attenzione che li hanno spinti a
chiedere il bis.
Solo adesso possiamo
capire quanto sia stata importante questa esperienza, proprio grazie alla magica
atmosfera che si era creata, che ci ha insegnato ad apprezzare il teatro e
vederlo come un mezzo educativo.
Ora che questo progetto è
finito, abbiamo tanta nostalgia e vorremmo continuare a fare teatro a scuola
perché abbiamo scoperto che questa esperienza ha rinforzato la nostra amicizia, ci ha fatto scoprire la felicità nelle piccole cose e soprattutto che non
bisogna avere paura di scrivere ciò che si pensa.
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