giovedì 10 gennaio 2019

IN RICORDO DI RENATA FONTE...




Il giorno venerdì 12 ottobre, in una bellissima giornata assolata, si è svolta a Porto Selvaggio "La marcia della legalità", in onore di Renata Fonte, prima donna vittima di mafia. Un evento al quale il nostro Istituto ha partecipato insieme a molti altri Istituti secondari di primo e di secondo grado. Eravamo più di mille, tra studenti, docenti e Dirigenti provenienti dalle 50 scuole della rete del Veliero Parlante. Era presente anche la figlia di Renata Fonte e a guidare il lunghissimo corteo, davanti a tutti, don Raffaele Bruno, referente regionale di Libera, la rete di associazioni che si occupa di promuovere la legalità e di aiutare le vittime di tutte le mafie.

Tutti quanti insieme abbiamo ricordato Renata. Nel 2009, in occasione del 25º anniversario della sua morte, era stata inaugurata al Parco di Porto Selvaggio una stele in memoria dell'impegno civile e politico di questa grande eroina.

Lei, eletta assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò nel 1982, amava la sua terra come fosse una terza figlia e lottò con coraggio contro coloro che volevano trasformare Porto Selvaggio in una colata di cemento. Per questo il 31 marzo 1984 a Nardò due sicari la uccisero con tre colpi di pistola mentre ritornava a tarda sera nella sua abitazione. Oggi un fiore di ibiscus, che lei  amava così tanto e che usava mettere tra i capelli, porta il suo nome. E proprio con tantissimi fiori colorati nelle nostre giovani mani abbiamo marciato tutti insieme lungo le strade che ci hanno condotto al Parco, oggi riserva naturale. Lì con grandissima commozione in ordine uno per uno abbiamo deposto il fiore ai piedi della targa in sua memoria. E’ stato un momento bellissimo ed emozionante aver ricordato Renata, simbolo di coraggio e opposizione a ogni forma di speculazione edilizia, ad un'imprenditoria affamata e perversa che consumava suolo e risorse naturali, beni comuni che non potevano cadere nelle mani di pochi, perché erano e sono patrimonio di tutti.

Un piccolo gesto, il nostro, che diviene memoria e gratitudine.

Tornese Alexandro     classe 3^D



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