mercoledì 13 febbraio 2019

IL GIORNO DELLA MEMORIA… PER NON DIMENTICARE



“Per  non dimenticare…” tre semplici parole che ci rimandano ad un significato profondo, ad un amaro ricordo , a quei terribili campi di concentramento, luoghi di orrore e infamia.
Ogni anno il 27 gennaio si ricorda il genocidio del popolo ebreo progettato da Hitler e fondato sul concetto inesistente di” razza”. Tra le tante iniziative,  poste in essere dalla scuola  per  ricordare uno spaccato così raccapricciante della nostra storia, è stato particolarmente interessante l’incontro con la scrittrice Lia Levi autrice del libro “Questa sera è già domani”oggetto di lettura e approfondita analisi nella nostra attività didattica.
Le domande, che noi alunni le abbiamo rivolto,  hanno costituito un prezioso momento di riflessione sull’ assurdità e malvagità delle leggi razziali emanate anche in Italia da Mussolini.
Commemorare tali eventi ha, per noi ragazzi del III millennio, un’ importanza fondamentale; in questo modo ci auguriamo che tragedie simili non accadano mai più, che l’uomo non  ripeta errori già fatti e non cada nella trappola  dei  facili populismi che, purtroppo, sembrano prender piede nella società attuale.
Pastore Mirea
Manca Lucrezia
Pagliara Giulia
Martella Mariachiara III B


I CINESI SULLA LUNA




La scienza, o meglio, l’intelligenza degli uomini non smette di stupirci!
Era di pochi giorni fa la sorprendente notizia che la Cina era riuscita a far atterrare una navicella sulla faccia sconosciuta della luna, ed oggi siamo nuovamente colpiti dalla strabiliante notizia che i semi di cotone (portati lassù dalla sonda cinese insieme ad altre piante) sono germogliati. Gli scienziati cinesi avevano posto i semi in una capsula, costruita appositamente, e nella quale avevano  creato l’ambiente adatto (biosfera) ad ospitare l’eventuale nascita. Ciò è avvenuto!
Incredibile! L’uomo adesso nutre l’ambizioso disegno di “colonizzare” il nostro satellite e, chissà, forse anche Marte o altri pianeti?
Sono trascorsi appena 50 anni da quando l’uomo mise, per la prima volta, piede sulla Luna e, oggi anno 2019, il nostro satellite sembra non avere segreti per gli uomini. La Luna perde sempre più l’alone di mistero e magia che l’ha sempre caratterizzata. Forse, tra qualche decennio, si potrà tranquillamente programmare un week-end siderale sulla Luna!
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Oggi apprendiamo, con delusione, che i germogli, appena nati, sono morti a causa del freddo. La temperatura,  nella faccia nascosta della Luna, aveva raggiunto, durante la notte,  -170 °C, e ne ha provocato la morte. Non bisogna, però, disperare perché nei prossimi 100 giorni gli scienziati cinesi sperano che nascano i germogli degli altri semi portati sulla Luna.
Staremo a vedere!
                                                                                                                      I ragazzi della terza B
Luisa Fasano
                                                                                                                      Giulio Ingrosso
                                                                                                                      Alessandro Pistone

                                                                                                                                                            

TRA LE POPOLAZIONI INDIGENE:I BOSCIMANI



Durante le ore di storia, affrontando lo studio delle civiltà precolombiane, e riflettendo sul loro sterminio da parte degli europei, abbiamo scoperto che ancora oggi alcune popolazioni indigene sono sottoposte a violenze e soprusi.
Tra queste troviamo i Boscimani, una popolazione nomade del Sud Africa specificamente del Botswana, Namibia ed Angola, di circa 100 000 persone riunite in tribù che vivono in ripari emisferici fatti di rametti. Gli elementi dominanti della vita boscimana sono l’inseguimento della selvaggina, la ricerca dell'acqua, la caccia e l’agricoltura (solo per i sedentari).
Negli anni ’80, nel cuore del Botswana vennero scoperti dei giacimenti di diamanti, successivamente dei governatori botswani si recarono lì, costringendo i Boscimani ad abbandonare il luogo.
Le prime estrazioni vennero effettuate nel 1997 e vennero concluse nel 2005. A causa delle estrazioni, vennero distrutte tutte le abitazioni boscimane ed essi vennero portati via su dei camion. Oggi vivono in campi di reinserimento e sopravvivono con il cibo offerto dal governo poiché impossibilitati a cacciare; se sorpresi a farlo, vengono arrestati. Nonostante la loro situazione, sono noti per il  legame con la  Terra, per la loro conoscenza del mondo naturale e per aver sopravvissuto per millenni nel delicato equilibrio con l’ ambiente. Survival Internetional si occupa di aiutare queste persone in difficoltà e anche noi possiamo contribuire ai progetti di Survival Internetional donando mensilmente una piccola somma di denaro.
Bianco Lorenzo, Calogiuri Giulia, Lezzi Aurora e Scalinci Francesco. (II C)




BICICLETTANDO



Migliaia di automobili invadono le strade delle nostre città. Anche noi e i nostri genitori utilizziamo l’automobile per compiere piccoli spostamenti e la pigrizia ci porta a danneggiare la nostra salute e il nostro pianeta. Come possiamo contribuire a migliorare la salute della Terra e la nostra? Un’idea può essere l’uso della bicicletta che non inquina e ci fa stare in forma.
Grazie al progetto “Biciclettando”, svoltosi a scuola e propostoci dall’associazione FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Lecce abbiamo scoperto che già alla fine del 1400 quel “genio” di Leonardo Da Vinci aveva progettato una bicicletta molto simile a quella attuale. Trecento anni dopo, nel 1791, il Conte De Sivrac costruì una sorta di bicicletta in legno, il “Célérifère” che però non aveva né ingranaggi né sterzo e quindi era un mezzo che permetteva di andare a passeggio stando seduti e spingendosi con i piedi. Successivamente, nel 1817, un nobile tedesco apporta delle modifiche al celerifero che prenderà il nome di “Draisina”. Nel 1861 in Francia, un costruttore di carrozze pensò di applicare un mozzo con i pedali ad una draisina. Intuì inoltre che, con il diametro della ruota anteriore maggiore (due metri), la velocità aumentava. Di conseguenza la draisina prese il nome di “Velocipede” conosciuta anche come “cavallo di ferro”, munita di pedali a leva pensati per la prima volta da un fabbro scozzese.
Gli imprenditori inglesi Sutton e Starley misero sul mercato nel 1880 la “Rover Safety” caratterizzata da due ruote di pari diametro e da pedali che funzionano come quelli attuali.
Nel 1888 la ditta del sig. Boyd Dunlop brevettò il primo pneumatico con la camera d’aria che si gonfia a pressione e con un copertone di tela e strisce di gomma.
Oggi sul mercato possiamo trovare tanti modelli di bici e tra questi la mountain bike, che nasce negli Stati Uniti d’America nel 1933 grazie al sig. Ignaz Schwinn. La vera mountain bike di oggi, dotata di cambi di velocità, arriva dalla California agli sgoccioli degli anni ‘70
Conoscere l’evoluzione della bicicletta vi ha fatto venir voglia di usarla tutti i giorni? Allora, pedaliamo tutti insieme!

II C


INCONTRO CON ALESSIA CRUCIANI

DISLIKE AL BULLISMO
È stata veramente emozionante la conclusione della giornata scolastica del 24 gennaio, quando noi ragazzi abbiamo incontrato a scuola l’autrice del libro “La guerra dei like” Alessia Cruciani. La lettura del libro ci ha accompagnato per tutta l’estate e conoscere di persona la scrittrice ci ha entusiasmato molto. Si è presentata a tutti noi come giornalista della Gazzetta dello Sport e ci ha detto che si è interessata al fenomeno dei social network  e del loro utilizzo in seguito ai casi  di bullismo e di cyberbullismo che riempiono le cronache dei nostri giornali. Dialogando con l’autrice abbiamo compreso meglio i rischi insiti nell'uso   improprio dei social e di internet e guardando alcuni video, ci siamo resi conto delle sofferenze  causate dal cyberbullismo. Nascosti dietro allo schermo si può fare veramente del male e rendere difficile la vita di alcune persone. I ruoli del bullismo sono ben definiti: da una parte ci sono i bulli, che attuano comportamenti violenti, e dall'altra ci sono le vittime, che invece subiscono offese e insulti per l’aspetto fisico e/o per le loro opinioni.  Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Educational Psychology, il bullismo può accompagnare tutto il percorso scolastico di un bambino: dall'asilo al liceo. Il fenomeno è veramente preoccupante. I dati forniti dalla polizia di stato registrano che due ragazzi su tre hanno avuto esperienza diretta o indiretta di cyberbullismo. Per questo in Italia nel maggio del 2017 la Camera ha approvato una legge per contrastare il fenomeno del bullismo e per coinvolgere le scuole nel contrasto alla violenza e alle molestie online. Siamo grati alla scuola per averci dato l’opportunità di affrontare un tema così importante sia con l’autrice del’libro “La guerra dei like” sia con esperti  di legalità e ci auguriamo che fenomeni di bullismo non si verifichino mai nel nostro contesto scolastico e sociale.
II C

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SEI CONSAPEVOLE DEI TUOI LIKE?
Giovedì 24 gennaio 2019, le classi seconde dell’Istituto hanno incontrato Alessia Cruciani, autrice del libro “La Guerra dei Like”, letto durante le vacanze estive dagli studenti. La scrittrice, accolta con un bellissimo disegno, realizzato da una studentessa della scuola, rappresentante GTA, uno dei personaggi principali della storia, nonché il preferito della ragazza, è rimasta molto sorpresa e lusingata da questa originale sorpresa.
Durante l’incontro, la giornalista ha discusso e commentato con i ragazzi le tematiche presenti nella storia: bullismo, cyberbullismo e, soprattutto, i pericoli del web facendo esempi reali legati anche alle sue esperienze.
Il messaggio trasmesso è stato quello di utilizzare con moderazione i social network che sono sì uno strumento incredibile ma, soprattutto, moderare l’uso  del nostro cellulare paragonato ad una Ferrari, auto velocissima, ma pericolosa per chi non sia responsabile e maturo.
La discussione  è stata molto attiva e ha coinvolto tutti i ragazzi che non hanno solo ascoltato, ma anche partecipato con dialoghi e domande. Il momento più “funny”, a detta dei ragazzi, è stato quando la scrittrice Cruciani ha proposto loro la sua “#facciamocasinochallenge”, ossia un video-selfie in cui lei riprende se stessa e i ragazzi mentre fanno molto, molto, baccano!
La mattinata si è conclusa con l’ autografo dei libri e con le riflessioni degli studenti che, sicuramente, faranno tesoro di quanto detto.
                                                                                                                                                        Clarissa Stella
                                                                                                                                                 Emanuele Mattia
                                                                                                                                                              Asia Longo
                                                                                                                                                  2°B

CARLO MAGNO



Chi comandava l’Impero Romano d’Occidente?
Carlo Magno, un uomo forte e potente!
Egli tanti popoli conquistò
Con i quali il suo impero rafforzò.
Arabi, Ungari e Normanni

furono solo alcuni invasori in quegli anni.

Analfabeta qual era,
leggere e scrivere non sapeva,
ma l’importanza dell’istruzione capì
e fece una scuola dove andare tutti i dì.
La lingua latina fece diventare ufficiale
E con i popoli vinti fu molto cordiale.
Difensore della Chiesa si è proclamato
E da Papa Leone III fu incoronato,
buoni rapporti ebbe col papato
e per ciò che ha fatto da tutti sarà ricordato.

La madre lo fece fidanzare
con Ermengarda, bella da amare,

cioè la figlia dei Longobardi per non dover lottare,
ma poi si lasciarono e una grande guerra scatenarono.
Il paladino Orlando in guerra ha mandato
e con Durindarda e Olifante morto lo ha trovato.
Alla morte del padre solo un piccolo regno gli toccò,
mentre al fratello una parte più grande spettò;

ma, quando anche questi morì,

prese lui tutto il regno fino alla fine dei suoi dì.
Ma l’impero era molto grande da dividere
così a chi dare il comando non sapeva decidere.

Carlo si buttava in ogni conquista

e divise l’impero in feudi affidati a persone con acuta vista

delle quali lui si fidava
e che “missi dominici” chiamava.

In questa bella storia non manca nemmeno un amico traditore,

ossia Gano, il paladino avvelenatore.
Nell’814 Carlo Magno morì,
ma la sua storia non finì lì
e con suo figlio Lotario proseguì.